Oggi vi raccontiamo la storia di una nobildonna Siciliana ricordata per la sua grande bellezza ma anche per il significativo legame d’amore che la vide protagonista.
Ci troviamo a Floridia nel 1800 e la donna in questione è Lucia Migliaccio, figlia dell’ottavo duca di Floridia e di una nobildonna spagnola. All’età di 44 anni, dopo essere rimasta vedova dell’ottavo principe di Floridia, da cui ebbe 7 figli, Lucia sposò a Palermo Ferdinando I delle Due Sicilie, all’epoca 63 anni. Non essendo più giovanissimi, la storia d’amore tra i due creò tanto scalpore, tra il popolo e i nobili del tempo.
Lucia, nonostante l’età e le numerose gravidanze, rimase di una folgorante bellezza, soprattutto per il suo sguardo ammaliante che ispirò poeti e pittori: “Ucchiuzzi niuri”, così era definita dal poeta siciliano Giovanni Meli, che le dedicò una famosa ode. Michele Palmieri di Miccichè, invece, scrisse della bella Duchessa Lucia: “nessuna poteva vantare gli occhi meravigliosi di Lucia, di un fascino classico e vellutato, occhi umidi, come li chiamano i greci, neri come il giavazzo, e in cui la grazia, il sentimento, e la voluttà apparivano fusi armoniosamente, con sguardi che facevano vibrare le fibre più intime e giungevano al midollo delle ossa”.
Le malelingue, invece, le attribuirono una relazione con Ferdinando I già dal loro primo incontro, avvenuto a Palermo durante l’occupazione del Regno di Napoli da parte dei francesi, vociferando che gli ultimi due figli di Lucia fossero figli del re.
“Idda si fici i so cunti, amante du rre iè!” – “Ha fatto bene i conti, è amante del re!”
“Si rici cà i dù picciriddi di Donna Lucia, sugnu figghi du re!” – “Si dice che i due figli piccoli di Donna Lucia, siano figli del re!”
Ma la verità è che tra i due fu amore a prima vista, un vero e proprio colpo di fulmine, tanto che Ferdinando I, vedendola, esclamò “benedetta mammeta che t’ha fatta”, sposandola poi il 27 novembre del 1814 a Palermo, poco tempo dopo la morte della prima moglie. Lucia ricambiò l’amore rispettando il suo re, che la chiamava dolcemente Lùzia, appoggiandolo nelle sue scelte e cercando sempre di dargli buoni consigli, rimanendo sempre una donna seria e parsimoniosa, rispettosa padrona di casa delle dimore che il re fece costruire per la sua amata.
Il palazzo Capodimonte, dove la duchessa Lucia ospitò i regnanti d’Europa, Villa Floridiana, con un grande parco sulla collina del Vomero nominato “La Floridiana” ricco di animali esotici, leoni, canguri e tigri, ed una villa più piccola, cui diede il nome di Villa Lucia, dove il re e sua moglie trascorsero in tranquillità gli ultimi anni della loro vita. Inoltre, il re regalò alla sua amata sposa un diamante grande come una fava ed in suo onore fece elevare Siracusa a Città Capovalle; per non parlare poi delle centinaia di lettere piene d’amore e passione scritte nel corso della loro unione.
Fu un matrimonio felice e pieno d’amore fino alla morte di re Ferdinando I nel 1825 alla quale ben presto, un anno e quattro mesi dopo, seguì la morte della bella Duchessa Migliaccio.
A Lucia, che mai divenne regina, pur essendo trattata come tale, fu dedicata anche una gustosissima ricetta. Ci riferiamo all’antico pane ripieno del Regno delle due Sicilie: Il Migliaccio Floridiano.
Il Migliaccio Floridiano nasce, per l’appunto, nel territorio di Floridia, un pane che venne molto apprezzato dalle famiglie aristocratiche del Regno delle due Sicilie. La ricetta originale constava dei seguenti ingredienti: acqua, sale, farina di grano duro di Sicilia. Il pane, dalla forma tonda, era ripieno di erba cipollina, filetti di peperoni, pomodori secchi tritati e formaggio dolce di latte di capra locale. La parte esterna veniva aromatizzata con erba cipollina ed una spennellata di un prodotto simile al burro.
Oggi, nonostante non si riescano a reperire documentazioni esatte sull’antico procedimento adottato, alcuni panificatori floridiani stanno cercando di riportare alla luce questo prodotto tipico del territorio, rivisitando la ricetta originale, con la speranza di poter far annoverare presto il pane tra i presidi slow food!
Non ci resta, dunque, che augurare un grosso in bocca al lupo per la buona riuscita di questo progetto.
Intanto, vi consigliamo di provare la ricetta originale e di gustare il pane ripieno in onore della bellissima Duchessa Lucia Migliaccio di Floridia.
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