Arancino o Arancina?

Arancino o Arancina?

Arancino o Arancina?

Una delle peculiarità della Sicilia e dei siciliani è quella di mettere amore in tutto ciò che si fa.

In questo caso, noi Isolane, ci avviciniamo all’amore per il cibo parlando dell’arancino, tipica prelibatezza siciliana. Uno street food golosissimo amato in tutto il mondo! Si tratta di piccoli timballi di riso, dalla forma tonda o con la punta a cono, ripieni di ragù con piselli e caciocavallo filante; impanati e poi fritti! La caratteristica principale degli Arancini di riso è una crosticina croccante che nasconde un cuore morbido e saporito;

C’è solo un quesito che da sempre incombe andando da est ad ovest dell’isola: si dice arancino o arancina??? A Palermo, si è soliti chiamarla “arancina”, data la sua forma rotonda che riconduce a quella dell’arancia; a Catania, viene chiamato “arancino”, “masculu”, per la sua forma allungata che richiama quella dell’albero di arancio.

Altri sostengono che la forma appuntita dell’arancino faccia riferimento alla maestosa Etna e a noi quest’assonanza piace!

In qualsiasi modo vogliate chiamarlo, è talmente buono che vi invitiamo a gustarlo, e perché no, magari a provare la tradizionale ricetta tramandata di generazione in generazione.

In Sicilia, esistono tantissime varietà di arancini, addirittura più di 30! Quelli per cui la gente va normalmente più ghiotta sono gli arancini di riso bianchi, in genere farciti con prosciutto cotto e mozzarella; quelli con l’aggiunta di zafferano che danno al riso un tocco di giallo; quelli al ragù di carne! Poi ci sono le versioni vegetariane e anche queste danno grandi soddisfazioni: arancini ripieni di verdure. Per concludere le varianti di arancini al forno, più leggeri rispetto ai classici ma non per questo meno buoni.

Secondo tradizione, le classiche “arancine” palermitane vengono preparate il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia. Di fatto, però, gli arancini si trovano tutto l’anno in ogni friggitoria e bar che si rispetti!

Volete sapere come si prepara un buon arancino? Ecco una ricetta semplice, per la cui perfetta riuscita basta seguire poche regole di base: prima di tutto scegliere un ottimo riso carnaroli, chicchi allungati che tengono la cottura; mantecare con abbondante burro per permettere al riso di insaporire risultando cremoso e non secco, sia dentro che fuori; infine, una doppia panatura spessa, prima in pastella di acqua e farina e poi di pangrattato, che regalerà arancini croccanti e dorati al punto giusto!

Et voilà, in soli 45 minuti avrete l’arancino perfetto!

Ingredienti per 10 pezzi:

Per il riso:
500 gr di riso carnaroli o vialone nano
70 gr di burro
2 bustine di zafferano
sale

Per il ragù di carne:
150 gr di carne macinata di maiale
50 gr di carne macinata di bovino
1/2 cipolla
1/2 carota
un pezzetto di sedano
2 foglie di alloro
2 – 3 chiodi di garofano
2-3 cucchiai di olio extravergine
200 ml di passata di pomodoro densa
100 gr di piselli
1/2 bicchiere di vino bianco
sale
80 gr di caciocavallo da grattugiare + 50 gr in pezzettoni (facoltativo)

Per la panatura:
farina 00 (6 – 8 cucchiai e anche un pò di più a seconda di quanto ne assorbono gli arancini)
acqua quanto basta

 

Procedimento:

Preparazione del riso
Fate bollire il riso in abbondante acqua e sale, scolate al dente, mantecate in pentola con burro e zafferano fino a quando non otterrete un composto perfettamente cremoso e amalgamato: trasferite su una placca o una teglia larga, in modo che il riso si possa raffreddare in maniera uniforme.

Ripieno al Ragù di carne e piselli
Tritate cipolla, sedano e carota molto finemente, soffriggete con olio, aggiungete le carni macinate, lasciate rosolare 1 minuto, sfumate con vino. Lasciate asciugare, versate quindi la passata di pomodoro, alloro, chiodi di garofano e lasciate bollire. Coprite con un coperchio e lasciate cuocere a fiamma dolce per almeno 50 minuti. 
Il ragù di carne deve risultare denso! Quindi togliete il coperchio e fate restringere il più possibile, aggiungete infine i piselli. Lasciate cuocere per ancora 15 minuti senza girare troppo, per evitare che si disintegrino! Eliminate le foglie di alloro e i chiodi di garofano. Lasciate raffreddare mezzora, infine aggiungete il caciocavallo grattugiato. Salate e lasciate raffreddare completamente

Forma dell’arancino
Prima di procedere con l’assemblamento degli arancini, bisogna accertarsi che riso e ragù siano perfettamente freddi! 
Prendete un pugno di riso e con una mano tenete il guscio, con l’altra scavate dentro al fine di realizzare un involucro per il ripieno: adagiate all’interno 2 cucchiaini di ragù e un pezzetto di caciocavallo. Aggiungete un cucchiaino di riso per coprire il ripieno e con le mani modellate ogni arancino! A voi la scelta della forma: tonda, conica o allungata (alcuni optano anche per quest’ultima, soprattutto se si tratta di arancini vegetariani). Man mano che si procede, compattate bene e ponete su di un piatto da portata.

Doppia panatura
In una ciotola a bordi alti aggiungete la farina e versate qualche cucchiaio di acqua al fine di creare una pastella densa e appiccicosa che non sia troppo fluida, ma della consistenza della tempura.
Immergete l’arancino e fate in modo che venga ricoperto di tutta la pastella. Trasferite poi nel pangrattato dove verrà data nuovamente la forma: una volta portati a termine tutti i passaggi, gli arancini potranno essere conservati in frigo per 2 – 3 giorni, congelati a crudo oppure fritti.  Per la frittura, scegliere un pentolino a bordi alti, in cui friggere in abbondante olio di semi di arachidi 2 massimo 3 pezzi per volta, quando l’olio è bollente e ad una temperatura di 175°. La temperatura può essere controllata con uno stecchino: se si riempie di bollicine è pronto!

A questo punto, non ci resta che augurarvi… Buon arancino a tutti!!!

 

Fonte foto: Canva

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