Castello delle Grotte o Rocca dei Genovesi?

Castello delle Grotte o Rocca dei Genovesi?

Castello delle Grotte o Rocca dei Genovesi?

Città della Val di Noto più visitata della Sicilia per il suo grande patrimonio artistico, meglio conosciuta come patria della ceramica siciliana.

ll nome di Caltagirone è di difficile interpretazione. La prima parte del nome, cioè calta-, proviene sicuramente dall’arabo qalʾat che significa castello, fortezza o rocca, mentre la restante parte al-ḡīrāni  cioè “castello delle grotte”, per via delle numerose grotte disseminate sul territorio. Altri lo riconducono al passato greco, quindi “rocca di Gelone”, “rocca di Gerone” o rocca dei gelesi, oppure alla presenza di colonie liguri, perciò “rocca dei genovesi”.

Ed è proprio da qui che a settembre, dopo qualche settimana di pausa, riprendiamo i nostri tour alla scoperta delle bellezze siciliane. Cariche di energia e con la voglia di fare nuove esperienze. Caltagirone, famosa per le sue ceramiche ma che in realtà custodisce anche tanta storia, cultura e tradizioni di una Sicilia tutta da scoprire!

I nostri ospiti sono Tina e Ben che insieme gestiscono una struttura ubicata al centro di Caltagirone, all’interno di un palazzo nobiliare che oggi ospita tante piccole realtà imprenditoriali, che concorrono a dare nuova vita a questo luogo. La struttura dispone di 5 camere che si affacciano sulla famosissima scalinata di S. Maria del Monte, sovrastando tutta la città. Da qui il panorama è spettacolare, si ha una visione di insieme di tutto ciò che la città può offrire.

Dopo aver preso possesso della nostra camera, iniziamo la visita per le vie di Caltagirone, passeggiando e ammirando le numerose Chiese, il teatro coperto e le piccole stradine, comunemente dette “carruggi”, per il legame con la città di Genova, che si intersecano per tutto il centro storico.

Tra uno stop e l’altro, visitiamo la Chiesa del Santissimo Salvatore, all’interno della quale è custodito un bellissimo presepe animato, in terracotta, molto grande che riprende gli antichi mestieri. E’ talmente affascinante che verrebbe voglia di osservarlo per ore. Caltagirone è anche la patria del presepe. Esiste, infatti, un museo che accoglie oltre 2500 esemplari, di diverse fatture e materiali, provenienti da tutto il mondo

Camminando, camminando arriviamo al Museo del “fischietto ad acqua”, dove nelle diverse sale si possono ammirare piccole opere d’arte di varia forma e dimensioni: sì passa dal mondo sacro a quello delle favole, con forme astratte e dai molteplici colori. Per gli appassionati è un luogo davvero interessante! Lo stesso museo, ospita inoltre una mostra fotografica, anche questa ad ingresso libero.

Qui a Caltagirone, infatti, i musei sono tutti ad ingresso libero e al visitatore viene richiesta semplicemente un’offerta libera che consenta di mantenere le strutture e di portare avanti le attività culturali.

La passeggiata ci ha messo come sempre appetito e, così, ci fermiamo per un pranzo veloce prima di proseguire con il programma. Dopo pranzo incontriamo Enzo, uomo di grande cultura e ricchezza d’animo, che ci attende nella sua bottega per farci conoscere le sue opere e raccontarci il suo ambizioso progetto.

Entriamo nel suo mondo, un laboratorio di ceramica stracolmo di oggetti, dai più antichi ai più moderni. Enzo ci incanta con i suoi racconti, dall’estrazione della creta alla realizzazione degli oggetti in ceramica, ma soprattutto con la spiegazione di come questi ultimi venissero utilizzati dai nostri antenati. Il tempo a disposizione è limitato ma non possiamo non approfittare di questo incontro per visitare la sua casa-museo ubicata accanto al laboratorio: qui, utilizzando buona parte dei suoi artefatti ma anche pezzi di antiquariato e donazioni, ha creato una tipica casa dell’epoca. Siamo davvero tornate indietro nel passato, rivivendo anche qualche ricordo della nostra infanzia. Camera da letto, studiolo, cucina: tutto suggestivo e perfetto! Liete di aver conosciuto quest’uomo di cultura, lo salutiamo e via per un altro appuntamento, promettendo di tornare a trovarlo per continuare il discorso e visitare gli altri suoi laboratori.

Dopo questo appuntamento, abbiamo l’onore e il piacere di incontrare una persona che di Caltagirone ha fatto la storia, ma questo incontro preferiamo custodirlo gelosamente nella nostra memoria.

E’ già pomeriggio inoltrato e un’altra dimora storica ci attende: quella di “Don Luigi Sturzo”, dove ancora oggi tutto è rimasto immutato come in origine. Qui vengono custoditi libri e giornali che ricordano le vicende di quest’uomo diventanto sacerdonte nel 1894 e che dal 1897 in poi iniziò ad essere attivo sia in ambito civile che politico per il bene della comunità.

La giornata è stata davvero intensa, ma abbiamo un ultimo appuntamento. Non è la prima volta che incontriamo i Pupi, ma ogni volta è davvero suggestivo! I Pupi sono un tesoro della nostra Sicilia che, grazie agli ultimi pupari che con amore continuano a tenerli in vita, rimangono sempre attuali! Eccoci all’interno del teatro di pupi siciliani più antico di Sicilia, nato nel 1918: oltre 100 anni di storia che vengono portati avanti con amore e dedizione da un’intera famiglia. A breve riprenderanno le rappresentazioni teatrali e noi non vediamo l’ora di potervi assistere!

Finito questo incontro è l’ora di salutare i nostri ospiti, che ci hanno accompagnato alla scoperta di Caltagirone, in lungo e in largo, per tutto il giorno. E anche se sentiamo il bisogno di andare a dormire, ci concediamo una cena in total relax in un grazioso locale del centro storico, scambiando quattro chiacchiere tra amiche.

Come sempre ci alziamo di buon ora, colazione e visita alla mostra del Senato Civico di Caltagirone dove ad attenderci c’è Alessandro, il quale ci mostra e spiega minuziosamente l’utilizzo delle livree esposte, costumi tipici del senato. Ogni livrea porta con sé una storia ed una figura di appartenenza, oltre alla meravigliosa manifattura, stoffe pregiatissime con intarsi in oro ed argento ricamate a mano: storia di una Caltagirone antica, elegante e regale.

Finita l’interessante visita, salutiamo Alessandro e proseguiamo verso Villa Patti, una villa dell’800 che custodisce tesori ed opere d’arte della nobiltà di Caltagirone: statue, dipinti, suppellettili ed un incantevole letto a baldacchino, donato dalla Contessa Gaetana Bartoli Gravina, un’opera d’arte dalla bellezza e dal valore inestimabili!

La nostra visita di Caltagirone volge al termine, e poichè due giorni non sono stati sufficienti per scoprire le tante bellezze nascoste, ci ripromettiamo di tornare, magari durante il periodo natalizio quando l’atmosfera diventa davvero magica!

Noi siamo pronte per una nuova esperienza….e tu?

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