Giovanna, giovane ragazza disabile catanese, ci racconta la sua esperienza di viaggio a Siracusa, tra food experience e meravigliosi monumenti: la Sicilia che ti accoglie!
Senza troppa organizzazione, e con il desiderio di voler trascorrere due giornate piacevoli non troppo lontane da Catania, ho prenotato un hotel a Ortigia e trascorso 48 ore alla scoperta di Siracusa e del lungo Mare di Ortigia.
Ecco brevemente il mio racconto di viaggio, delle due giornate:
GIORNO 1
Grazie alla comodità del treno Catania – Siracusa, in poco più di un’ora, raggiungo la meta e dopo aver lasciato i bagagli in hotel. Essendo già ora di pranzo tappa obbligatoria la zona dello street market food, per un super panino imbottito di golosità locali: dalla ricotta siracusana ai pomodorini secchi (non sto a elencare il resto), il tutto condito da una “food experience”, dalla simpatia e generosità dei siracusani.
Fantastico perdersi tra le strade di Ortigia, stradine ricche di negozietti con oggettistica artigianale e interessanti boutique e fiori colorati, andando alla ricerca dei tre più interessanti monumenti storici: Piazza Duomo, la Cattedrale patrimonio dell’Unesco e la Chiesa di Santa Lucia alla Badia: colonne doriche dell’antico tempio di Athena, intorno al quale é stata costruita la chiesa stessa; la Fonte Aretusa, uno specchio d’acqua dolce che si trova in pieno centro storico, originato da una falda carsica sotterranea che ha la particolarità di non mescolarsi con la vicinissima acqua di mare; qui crescono delle rare piante di papiro, uno dei due unici papireti d’Europa. Il suo nome deriva dalla mitologica Aretusa che secondo la leggenda venne spiata mentre faceva il bagno nuda dal dio Alfeo. Per sfuggirgli la dea scappò sull’isola di Ortigia dove Artemide la trasformò in fonte; ed infine il Castello Svevo o Castello Maniace, edificato nel 1200 sull’estrema punta dell’isola di Ortigia, il cui scopo era quello di difendere la città ed il porto. Camminando tra i vari vicoli si arriva a piazza della fontana di Diana per ritrovarsi di nuovo sul lungomare da cui si ha una magnifica vista sulla città di Siracusa. Un melting pot culturale tra cultura, storia e arte della nostra isola.
Dopo le sei di pomeriggio è magnifico fermarsi in uno dei localini sul Lungomare d’Ortigia, aspettando il tramonto, gustando un cocktail e un aperitivo. Prima di rientrare ci concediamo una passeggiata al porto per qualche scatto ai maestosi yacht. Si respira aria di mare, di storia e di vicoli che racchiudono particolarità e scorci inaspettati.
GIORNO 2
Dopo aver fatto una super abbondante colazione in hotel, iniziamo il nostro giro alla scoperta di Siracusa: Catacombe di San Giovanni, chiesa Madonna delle lacrime, sepolcri di Santa Lucia e per finire il parco archeologico di Neapolis, situato nella parte occidentale della città, quella più moderna, alle basi del Colle Temenite. Qui si possono ammirare le “latomie” (antiche cave di pietra), tra cui la più famosa è il cosiddetto Orecchio di Dioniso, per la sua singolare forma ad orecchio, situato proprio sotto il teatro. Il giro si conclude con l’Anfiteatro romano.
Ciò che ho portato con me di queste 48 ore sono incantevoli paesaggi, area di storia e di cultura scolpita nelle pietre, luoghi super accessibili e una città a misura di tutti. La consiglio vivamente!
Testo e foto di Giovanna Muzzetta