La bella Angelica di Lauria e il suo Castello

La bella Angelica di Lauria e il suo Castello

La bella Angelica di Lauria e il suo Castello

La nostra isola nasconde tesori immensi spesso poco conosciuti e valorizzati. Conoscete Castiglione di Sicilia?

E’ uno dei borghi siciliani tra i più belli d’italia, situato su di una collina alle pendici del versante nord dell’Etna, reso unico nel suo genere dalla posizione, dalle casette tutte impilate una accanto all’altra e dalle sue stradine strette che lo rendono alla vista del viaggiatore simile ad un presepe vivente.

In dialetto siculo si pronuncia “Castigghiuni” e si narra che proprio in questo borgo siano nascosti grandi tesori nei tanti passaggi sotterranei. Certamente si tratta di una leggenda, ma è sicuro che la rete di gallerie fu preziosa per difendersi fin dal medioevo. Il borgo ricade nel territorio del Parco dell’Etna e del Parco fluviale dell’Alcantara, era abitato dai Greci già dal 403 a.C., i quali avevano capito sin da subito il potenziale strategico dell’ubicazione.

Nel corso dei secoli si susseguirono varie dominazioni, come quella dei Romani, degli Arabi, che rivoluzionarono i sistemi d’irrigazione e giunsero persino ad allevare coccodrilli nel fiume Alcantara, dei Normanni e degli Svevi. Castiglione si sviluppò e prosperò sotto tutte le dominazioni; il castello continuava a fortificarsi, si costruivano chiese e palazzi, grazie alla ricchezza proveniente dalla coltura e dalla lavorazione del lino e delle nocciole.

Da qui un detto siculo “A Castigghiuni ranni e picciriddi notti e ghiornu scacciunu nuciddi”  – “A Castiglione grandi e piccini, sgusciano nocciole notte e giorno”.

Castiglione è nota per il suo castello che un tempo era suddiviso in vari quartieri, ognuno dei quali aveva funzioni diverse. E proprio parlando del Castello di Castiglione di Sicilia si narra che il castellano fosse l’ammiraglio Ruggero di Lauria, il quale aveva una figlia bellissima. Avendo ospitato dei notabili francesi nel castello, questi, colpiti dall’ incantevole bellezza di Angelina, al loro ritorno in patria ne raccontarono le meraviglie al delfino di Francia. E narra che ti narra, il delfino si innamorò senza averla mai vista.

Un giorno, decise di andare a vedere da sé la bella Angelina e si rese conto con i propri occhi che la ragazza era bella da morire. I due si conobbero e si innamorarono. Ma, nel frattempo, arrivò lo scoppio dei Vespri siciliani e d’improvviso i due diventarono nemici. Il delfino di Francia dovette tornare al suo paese, ma promise che entro sei mesi sarebbe stato di ritorno. Alla bella Angelina e alla sua fida ancella Franca disse che quando avessero visto la luce di tre fuochi sul monte Rotondo, quello sarebbe stato il segnale del suo ritorno. E partì. Il tempo passò e arrivò il giorno di San Lorenzo, il 10 agosto. Quella sera mentre si guardava il cielo notturno, sperando in una stella cadente a cui affidare i propri desideri, nel castello si teneva una cena e gli ospiti raccontavano e ridevano parlando di un tipo strano, mai visto. Anche Angelina rideva, ma di felicità, in quanto aveva capito che il suo innamorato era ritornato per portarla via.

Da quella notte si mise a vedetta per scorgere i tre fuochi, quasi senza dormire. Quando non ne poteva più dal sonno, lasciava al suo posto la fida Franca dicendole: «Franca, vigghia si s’addumanu li tri fochi supra la turri di munti Rutunnu! Franca, vigghia!»«Franca fai attenzione se si accendono le tre torce sopra la torre di Monte Rotondo! Franca, fai attenzione!» . Scoccata mezzanotte, Franca vide accendersi i tre fuochi prestabiliti e con una lampada fece il segnale di averli visti. Scese e avvertì la ragazza. Il delfino di Francia portò con se la sua bella Angelina mentre tutti dormivano lasciando un biglietto al padre dove era scritto: «Si voi truvari a to ‘figghia Angilina,vattinni in Francia, e la trovi riggina » – «Se vuoi trovare tua figlia Angelina, vattene in Francia e la trovi regina».

La leggenda narra che proprio a Franca fu dedicato il nome di Francavilla, Franca-vigghia, il paese situato proprio di fronte a Castiglione di Sicilia. Naturalmente il nome di Francavilla non dipende dalla leggenda, ma dalle franchigie e i privilegi concessi al nascente borgo verso il 1090 dal conte normanno Ruggero.

Ancora oggi il Castello può essere visitato e Castiglione è un punto di partenza per altri luoghi di interesse tra cui la Cuba bizantina e le famose Gole dell’Alcantara dove, durante il periodo estivo si può praticare il body rafting o la rampicata e la sera si può assistere a delle spettacolari rappresentazioni teatrali

Volete scoprirlo insieme a noi? Vi faremo trascorrere una splendida giornata tra natura, storia, arte e cultura https://www.isolanipercaso.com/trekking-to-castiglione-di-sicilia-catania/

Foto: a cura di Rosario Vecchio – Guida Turistica

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