Lentini, opera d’arte a cielo aperto

Lentini, opera d’arte a cielo aperto

Lentini, opera d’arte a cielo aperto

Si riparte per uno dei nostri viaggi alla scoperta del territorio siciliano e questa volta ad ospitarci è un paesino dell’entroterra siciliano, l’antica “Leontinoi”, una delle prime colonie greche in Sicilia..

Durante il tragitto si aprono davanti ai nostri occhi distese di verde, poco cemento e tanta natura.

Arrivate a destinazione troviamo Giorgio, nostro cicerone e guida per tutta la giornata, il quale ci conduce alla scoperta delle vie di Lentini, raccontandoci aneddoti, storia e progetti futuri.

Lentini è un comune in provincia di Siracusa, chiamata anche “Città delle arance”, per l’elevata produzione di Arancia Rossa di Sicilia (IGP), grazie ai numerosi agrumeti che la circondano.

Girovagando per le vie del centro, ricco di monumenti e luoghi d’interesse, Giorgio ci conduce fino alla Chiesa Madre Santa Maria la Cava e Sant’Alfio, per narrarci la storia dei tre fratelli Alfio, Cirino e Filadelfo, che proprio a Lentini, nonostante i miracoli di cui si resero protagonisti, vennero uccisi barbaramente.

Ma basta spostarci di qualche centinaio di metri per arrivare nel quartiere Badia, dove abbiamo scoperto una delle maggiori attrazioni di Lentini, “la street urban art” che ci ha letteralmente incantato.

Un progetto realizzato grazie alla cooperativa Badia Lost and Found, i cui componenti spinti dall’amore per la propria città hanno ideato un percorso alla scoperta delle vie del centro storico in cui sono stati inseriti numerosi murales che richiamano la storia della cittadina, e non solo.

Un viaggio nel viaggio, alla ricerca dei Murales realizzati nelle pareti delle abitazioni, nei palazzi abbandonati ed anche nei punti più nascosti; fino a quando alzando gli occhi, ci siamo ritrovate davanti un’ opera di circa 300 mq. Una giovane contadina, vestita con abiti tipici della tradizione siciliana, coronata da una sezione di un’arancia varietà “moro”, in una cornice di maioliche siciliane, e decori in filigrana verde sulle quali emergono arance e foglie. Un vero spettacolo.

Ogni murales ha un suo significato, una sua storia, con colori meravigliosi e piccoli dettagli da scoprire. Un vero percorso di arte contemporanea a cielo aperto tra le vie di Lentini…..da non perdere assolutamente!

Come sempre accade in ogni nostro viaggio, il tempo passa velocemente e adesso ci attende la parte più succulenta e gustosa. Giorgio, Cristina e Roberta, hanno apparecchiato per noi una tavola ricca di prelibatezze, i Cudduruni, focaccie a forma di mezzaluna originariamente nate come prodotto povero con i ritagli di pasta del pane, farcita con erbe spontanee ed arricchita con formaggio e olio d’oliva e cotta nel forno a legna. Oggi arricchito con l’aggiunta di altri ingredienti come broccoli, cipolla, tuma, ricotta dolce e bietole selvatiche. Si prepara in diverse occasioni dell’anno ed in particolare per la vigilia di Natale, anche se è sempre il giorno ideale per gustarlo! Ogni famiglia ha la sua variante, come sempre avviene nelle ricette tradizionali.

Finito il nostro pranzetto, in cui il buon cibo e delle piacevoli chiacchere hanno fatto da padroni, andiamo a visitare la Chiesa della Santissima Trinità, definita una delle più belle chiese di Lentini. Proclamato monumento nazionale, venne costruita sulle rovine del cinquecentesco palazzo La Palumba.
Conserva all’interno un bellissimo pavimento in ceramica di Caltagirone dove è rappresentato anche lo stemma delle monache. Attraverso una scala stretta e ripida, riusciamo a salire sul campanile e da qui abbiamo potuto ammirare Lentini dall’alto. Il campanile di una chiesa e le sue campane sono sempre un luogo suggestivo!

Ma le sorprese non sono ancora finite e dopo una pausa dolcetto e caffè andiamo al Circolo Alaimo, fondato nel 1830 e poi ufficialmente dichiarato nel 1857 storico circolo di conversazione tra i più antichi d’Italia. Gli arredi rimasti immutati nel tempo, vecchi articoli di giornale e stampe antiche ci hanno fatto fare un vero e proprio tuffo nel passato!

Per oggi abbiamo finito e rientriamo a casa soddisfatte e felici per aver conosciuto un altro pezzo di magica Sicilia, ma soprattutto nuovi partner con cui poter avviare futuri progetti professionali!

Dati i tempi stretti non siamo riuscite a visitare il lago di Lentini (meglio noto come Biviere di Lentini, citato anche da Giovanni Verga nel suo La roba), poco distante dal centro abitato, un tempo interamente prosciugato e oggi ricostruito nel vecchio sito. Un luogo di ritrovo per passare giornate all’aperto circondati da natura incontaminata. Un motivo in più per tornare a Lentini.

Noi siamo pronte a vivere una  nuova esperienza … e tu?

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