Dalle origini del vulcano attivo più alto d’Europa alla storia d’amore più bella di sempre
Oggi vogliamo raccontarvi una bizzarra leggenda sulla nascita dell’Etna, vulcano attivo più alto d’Europa, che si dice risalga al tempo degli dei.
Si narra che il più grande dei giganti, Encelado, dall’aspetto spaventoso a causa delle sue braccia lunghe, della barba incolta, delle sopracciglia folte come cespugli ed una bocca grande come una caverna, preso a volte dall’ira, sputasse fuoco e fiamme su coloro che lo schernivano. Un giorno decise di fare la scalata verso il cielo all’insaputa di Giove, per togliere a quest’ultimo il proprio potere.
Encelado decise di farsi aiutare in quest’impresa dai suoi fratelli, i quali intimoriti dal fratello maggiore lo aiutarono a costruire una scala per il cielo sovrapponendo i cocuzzoli di tutte le montagne più alte del mondo. Quando erano quasi arrivati al trono di Giove furono bloccati da quest’ultimo che, infastidito dalla loro arroganza e dal tranello, scagliò contro le montagne sovrastanti un fulmine facendole crollare e, non contento di ciò, ne scagliò un’altra che distrusse tutto facendo rimanere Encelado sotto le macerie. Essendo troppo pesanti anche per lui, lo intrappolarono per sempre.
Allora Encelado, preso da un’ira furiosa, cominciò a sputare dalla bocca fuoco e fiamme, faville, fumo e magma: dalla cima dell’Etna uscì tanta di quella lava fusa che cominciò a scendere lungo i pendii distruggendo tutto ciò che incontrava: case, prati, raccolti costringendo a fuggire la gente che, spaventata, urlava “l’Etna fuma”!!! Dopo aver scaricato tutta la sua ira, Encelado si calmò ma, da allora, ogni tanto la sua bocca sputa ancora fuoco, lapilli, lava e fumo e, oggi, la gente del posto dice: l’Etna sta eruttando!!! Ringraziando ogni volta il cielo per tutta la sabbia vulcanica che è costretta a spazzare via dalle terrazze delle proprie abitazioni!
Sempre con riferimento all’Etna, vogliamo raccontarvi una storia di passione ed amore tra questo maestoso ed incantevole vulcano e la dolce Saito, una pranoterapeuta giapponese ipovedente che in giovane età si trasferì sull’Etna dove rimase per 18 lunghi anni. Qui creò un legame talmente forte da voler prendere il nome del vulcano, celebrando un matrimonio simbolico in abito da sposa alla sommità del cratere centrale. Per rafforzare il suo gesto d’amore, gettò una fede nuziale all’interno del cratere, sancendo così per sempre il legame con il nostro maestoso vulcano