Milazzo e la sua Cittadella Fortificata

Milazzo e la sua Cittadella Fortificata

Milazzo e la sua Cittadella Fortificata

Oggi partiamo alla scoperta di nuove mete e questa volta ci spostiamo nell’estrema punta a Nord della Sicilia orientale, per conoscere storie e tradizioni della provincia di Messina.

Si parte da Fiumefreddo di Sicilia alla volta di Milazzo e, nonostante qualche rallentamento lungo il tragitto (anche noi Isolane ogni tanto ci perdiamo), arriviamo a destinazione dove ad accoglierci troviamo Manuela, guida turistica partner di Isolani per caso che, grazie ai suoi racconti pregni di enfasi, ci farà vivere alcune delle bellezze presenti in questa parte dell’isola.

Prima tappa della giornata è il suggestivo Castello di Milazzo, il più grande di Sicilia meglio conosciuto come Cittadella Fortificata, perché rappresenta uno dei pochi esempi di architettura militare, realizzati da chi si è succeduto in questo territorio negli ultimi 10 secoli. Si erge nella parte più alta della penisola di Capo Milazzo, sovrastando l’antico borgo.  Al nostro arrivo si aprono le porte del Castello e ci ritroviamo catapultate nel passato: il castello attualmente è chiuso per motivi di sicurezza, ma riusciamo a visitarlo con un tour privato permettendoci, così, di ripercorrere secoli di storia.

Il Castello di Milazzo, in realtà non nasce come dimora di principi e principesse ma veniva utilizzato come importante fortezza per difendere il territorio dagli invasori. Una maestosa struttura, dove si possono notare le varie sovrapposizioni di stili legati alle diverse dominazioni nei secoli, dall’età Neolitica, caratterizzata da una necropoli, alla dominazione greca, romana, bizantina, araba, normanna, sveva, vespri siciliani, aragonese, spagnola, inglese fino a Napoleone. Il castello fu anche sede del Duomo antico di Milazzo e della primitiva chiesa di Santa Maria, arrivando quasi ai giorni nostri, diventando sede di un carcere. Passeggiando per le vie si possono ammirare torri di controllo, bastioni e tanti punti di curiosità, tra cui il Museo del mare; una vera sorpresa, all’interno del Bastione di Santa Maria dove un capodoglio è stato rimontato nella sua interezza lasciando all’interno del suo stomaco la plastica che purtroppo ha contribuito alla sua morte: un momento di riflessione, nella speranza di rispettare sempre di più l’ambiente in cui viviamo.

Ma come ogni Castello che si rispetti, scopriamo tante storie e leggende che hanno creato attorno ad esso un vero alone di mistero, queste però non ve le sveliamo!

Gran parte delle sue mura si affacciano sullo splendido mare messinese e oggi, baciate dal sole in una giornata limpida e senza nuvole, riusciamo a scorgere le isole Eolie, spettacolo unico soprattutto agli occhi di chi non vi è abituato! Nel cielo volteggiano i gabbiani, nell’aria il profumo del mare e in basso i prati in fiore, fanno avvertire l’arrivo della primavera. Oggi è anche San Giuseppe e dall’alto di un bastione, possiamo assistere ai fuochi d’artificio di mezzogiorno in onore del Santo.

Completiamo la visita di questo luogo suggestivo e ci spostiamo in macchina verso Capo Milazzo, percorrendo il lungomare con una breve sosta al belvedere dove ci aspetta un panorama mozzafiato ed il suggestivo santuario di Sant’Antonio di Padova, una grotta scavata nella roccia. La nostra guida ci racconta che secondo tradizione fu rifugio e dimora del Santo e dei pescatori.

Ma inizia a farsi sentire la fame e, Manuela, da buona siciliana e con l’accoglienza che ci contraddistingue, ci invita a pranzo a casa sua. In quattro e quattr’otto la tavola è imbandita e tra chiacchiere e un bicchiere di vino, ci rifocilliamo con un buon piatto di pasta con salsa di pomodoro, tonno e cipolla, davvero ottimo! Un caffè e siamo subito pronte per rimetterci in marcia.

Arriviamo nel piccolo borgo di Roccavaldina e, con grande stupore, riusciamo a visitare la farmacia cinquecentesca situata nella piazzetta del paese. Guardando con occhi di bambine mentre ci viene raccontata la sua storia, ci troviamo immerse in uno dei più preziosi corredi farmaceutici del XVI secolo esistente al mondo. E’ davvero emozionante vedere come questo luogo sia rimasto intatto nel tempo e rievochi momenti del passato. L’esposizione di vasi è davvero impressionante e i decori unici: la collezione è caratterizzata da 238 vasi di varia forma e dimensioni, realizzati nel 1580 a Urbino, nell’officina di Antonio Patanazzi, come attesta la scritta sul piede di un’anfora da mostra.

Conclusa la visita della farmacia, un giro veloce per le stradine del paese per poi procedere verso i Laghi di Ganzirri, dove ci attende un pescatore pronto a raccontare l’arte dei “cucciulari”. Qui ancora oggi, grazie ad alcuni giovani che hanno intrapreso gli antichi mestieri, si coltivano cozze e vongole da esportare, con i metodi tradizionali. Il lavoro dei “cucciulari” è impegnativo e faticoso ma la passione con cui il pescatore Lillo spiega tutto il procedimento è davvero emozionante ed affascinante!

Questo luogo è molto pittoresco, con i suoi specchi d’acqua, la vegetazione acquatica, uccelli migratori, casette e ristoranti che si affacciano sul lago. All’imbrunire sembra di essere dentro ad una fiaba. Del resto si sa…i laghi hanno sempre qualcosa di fiabesco!

Dopo aver imparato qualcosa in più sulla coltivazione delle vongole e sulla fauna dei laghi, proseguiamo il nostro piccolo viaggio con una tappa d’obbligo al “Pilone”, un traliccio in disuso che attraversava lo stretto di Messina fra la Calabria e la Sicilia: qui dove domina una spiaggia bellissima, possiamo assistere all’incontro tra i due mari e sembra quasi di poter toccare la Calabria. Una cosa però è certa! Questa zona è sempre ventilata e al tramonto l’abbassarsi delle temperature ci fa sembrare che l’inverno sia tornato! Ma noi non demordiamo e imperterrite continuiamo a passeggiare e a godere di questa splendida vista.

La giornata è stata davvero intensa e abbiamo potuto visitare solo una piccola porzione di ciò che Messina e le zone limitrofe sono in grado di offrire. Ma come sempre ci ripromettiamo di tornare per nuove tappe e nuove scoperte.

Adesso è giunta l’ora di rientrare a casa e come sempre torniamo ricche di nuove emozioni e con la voglia di avviare nuove collaborazioni.

Noi siamo pronte per una nuova esperienza.…e tu?

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