Un’ indimenticabile esperienza sensoriale al buio. Nel lontano 2011 ho avuto l’opportunità di visitare ed essere portavoce e guida temporanea del Museo Tattile di Catania, trasferito per il periodo natalizio presso le Ciminiere di Catania
Un museo nato a Catania nel 2008, ideato in collaborazione con la Stamperia Regionale Braile dell’Uic, dopo le strutture di Varese , Madrid e Ancona, pensato per chi non può misurarsi con la luce (ipovedenti e ciechi). L’osservazione tattile rappresenta all’interno del museo l’unica via percettiva di accostamento all’arte e alla cultura. E’ un centro polifunzionale rivolto all’integrazione dei ciechi e che permette al tempo stesso ai normodotati di comprendere la loro condizione e guardare il mondo con i loro occhi: le mani.
Il museo, infatti, racchiude una biblioteca curata dalla Stamperia Regionale Braile con una vasta mole di libri e audiolibri scritti in Braile, lo show-room “Frammenti di luce” dove è possibile acquistare giochi didattici per bambini ciechi, materiale tiflodidattico, carte geografiche e presidi tecnologici utili all’autonomia e alla crescita culturale. Tra questi Brailina, la morbida Barbie –alfabetiere, che consente alle bimbe non vedenti di digitare e imparare lettere in Braile.
Struttura d’eccellenza dove il non vedente fa da guida al vedente è inoltre il bar al buio. Al suo interno, totalmente al buio, serviti da un non vedente e guidati da lui nel percorso si può scoprire una sensazione nuova: riconoscere al buio oggetti appesi al muro solo toccando. Curiosando nel museo ritroviamo riprodotti in plastici tridimensionali i monumenti simbolo della nostra città: la cattedrale, la chiesa San Giuliano, “U liotru” , Castello Ursino e il teatro Massimo Bellini. Un’ area in continua espansione che racchiude perfino una riproduzione del templio di Agrigento, tutti studiati e creati dalla Stamperia con cura nei dettagli e nella scelta dei materiali. Tra le opere d’arte, corredate da targhette in braile e da scoprire con il tatto, la Venere di Milo, la testa del David e il busto di Bellini.
Infine, è possibile esplorare all’esterno il “giardino dei sensi” realizzando un percorso totalmente bendati e percependo i profumi di alcune piante della nostra terra: gelsomino, carrubo e mandorlo. Le mattonelle tattilo-plantari tracciano un sentiero che non consente mai il perfetto equilibrio. La persona esce dal percorso solo per scelta o volontà.
Una sola riflessione dopo la visita al museo. Piena integrazione, scoperta dell’arte e del mondo esterno, voglia di vita sono le sensazioni che “si toccano con mano” esplorando questo museo.
Testo: Giovanna Muzzetta
Foto: dal web