Dai ruderi del Castello di Nicosia alla Riserva naturale orientata di Sambughetti-Campanito
E’ autunno inoltrato ed eccoci pronte per una nuova avventura! Oggi noi isolane partiamo alla volta di Nicosia in provincia di Enna, un paese dell’entroterra siciliano rimasto nel nostro cuore dopo la prima visita di giugno. Questa volta, ad accompagnarci è Francesco, per gli amici Franco, autista di professione, cicerone per passione.
Percorrendo con la nostra auto la strada verso Nicosia, ci accorgiamo di come il paesaggio sia completamente cambiato: il giallo oro del grano dell’estate ha lasciato ampio spazio al rosso delle foglie degli alberi, segno che l’autunno è arrivato. Dopo circa un’ora e mezza di macchina da Catania, arriviamo a Nicosia dove ci attende Francesco, per farci vivere un week end ricco di sorprese ed esperienze a 5 sensi!
Il nostro tour inizia con la visita di un caseificio, noto per la produzione a km 0 di formaggi di latte di bufala. Ad accoglierci Ignazio, il titolare, che ci spiega i processi della produzione, dalla mungitura delle bufale – circa 400 esemplari – alla raccolta del latte, alla sua lavorazione per giungere ad un prodotto finito buono e genuino. La sua spiegazione è talmente interessante che il tempo passa senza che ce ne rendiamo conto. E così, prima di proseguire con il prossimo appuntamento, degustiamo i prodotti caseari appena preparati: mozzarella, treccia, ricotta calda, accompagnate da un buon pane di casa.
Continua il nostro percorso enogastronomico e facciamo una visita al birrificio di due fratelli nicosiani che già a giugno avevamo avuto il piacere di incontrare. Ma una tappa è d’obbligo per un saluto veloce e un bicchiere di birra, fredda e artigianale, impossibile da rifiutare!
Da qui, inizia un tour inaspettato e, a sorpresa, Franco ci porta a vedere i ruderi del castello di Nicosia. Di quest’ultimo, infatti, è rimasto ben poco e il percorso per arrivare fin su in cima è poco battuto ma una volta arrivati si può ammirare un panorama bellissimo che si estende per i quattro colli circostanti: colle Uliveto, colle San Salvatore, colle dei Cappuccini e colle Santa Maria maggiore. E’ autunno e, nonostante la zona sia molto ventosa, la temperatura è piacevole, tanto da farci abbandonare al silenzio di questo luogo, fatto di pace e di suoni della natura. Ci sediamo sull’erba e Francesco ci delizia raccontandoci la storia del castello e tanti aneddoti interessanti. Questo posto è davvero magico per pensare di dover passare al prossimo appuntamento della giornata, ma siamo attesi per il pranzo e dunque ci tocca tornare alla macchina e proseguire.
Arriviamo al centro di Nicosia, dove ad attenderci ci sono i titolari del ristorante, scherzosamente chiamati da Franco i “Micheli” avendo entrambi lo stesso nome. Il loro caloroso benvenuto consiste in uno splendido centro tavola realizzato con pale e frutti di fichidindia, frutto tipico del territorio ennese. Il pranzo inizia con un ottimo antipasto di prodotti locali, prosegue con maccheroni fatti in casa, a seguire uno stinco di maiale che si scioglie in bocca, per poi concludere con un piatto di fichi d’india, chicchi di melograno, pistacchi e miele. Difficile alzarsi da tavola dopo tanta benevolenza ma anche questo momento è giunto al termine e ci tocca rimetterci al lavoro per rispettare la nostra tabella di marcia.
Il pomeriggio è dedicato alla visita culturale di Nicosia, per scoprire alcune chicche che non avevamo avuto modo di vedere in occasione della nostra prima visita. Eccoci dunque al Museo Diocesano di arte sacra, con un’apertura straordinaria riservata a noi, dove ci accolgono Santino e Lella. Quest’ultima ci guida personalmente nella visita al museo facendoci scoprire capolavori inestimabili che spaziano dall’800 ai giorni nostri: quadri, statue, calici liturgici di vario genere, pianete ricche di ricami con fili d’oro e tessuti pregiati, presepi e dipinti che lasciano senza parole. Alla fine della visita facciamo una passeggiata per le vie di Nicosia, città dei 24 baroni, ricca di storia, scorci meravigliosi e palazzi baronali che lasciano intravedere il fasto di un tempo. E data l’ora è d’obbligo qualche scatto al tramonto, dove tutto si tinge di rosa e l’atmosfera diventa ancora più magica. La giornata è stata davvero lunga ma abbiamo riscoperto ancora una volta una Nicosia ricca di cose da fare e da vedere, per cui siamo davvero soddisfatte. Andiamo a dormire per essere fresche e riposate per la passeggiata nel bosco che ci attende domani.
Domenica mattina. Appuntamento in piazza con Francesco e Michele, direttore tecnico dell’azienda speciale Silvio Pastorale, per raggiungere in auto la riserva naturale orientata di Sambughetti-Campanito. Camminando per le viuzze notiamo la classica domenica dei paesini siciliani: silenzio per le strade, gente che si accinge ad andare a messa, anziani in piazza che chiacchierano e leggono il giornale. Video di presentazione, qualche scatto e via verso la nostra meta. Lungo la strada possiamo ammirare la ricca vegetazione autunnale ed in lontananza ecco la nostra Etna che fuma! Arrivati sul posto ci immergiamo in una natura incontaminata, tra alberi di faggio, acero, pino, pungitopo, ciclamini, fiori di zafferano, da una parte, ed una vegetazione acquatica che si erge da due specchi d’acqua naturali, creando la magia di un luogo incantato, dall’altra! Passeggiata rilassante, durante la quale è impossibile non fare tante foto, per poi ripartire per una nuova avventura.
Ad attenderci Enzo ed Alessandra che hanno riservato per noi una “gustosa sorpresa”. Arriviamo nella loro Masseria, una struttura dell’800, un tempo di proprietà del Barone Gioacchino Salamone, medico dal cuore nobile. Oggi è diventata per l’appunto la casa di Enzo ed Alessandra che, con passione ed amore, l’hanno ristrutturata per vivere una vita più genuina e per accogliere ospiti da tutto il mondo a cui far vivere esperienze di tradizione e calore familiare. Ciò che oggi hanno fatto vivere anche a noi isolane, portandoci indietro nel tempo, alla nostra infanzia, facendoci assistere alla preparazione del pane fatto in casa: maidda, farine naturali, acqua, lievito ed olio di gomito, questi gli ingredienti. Il fuoco del forno a legna arde vigoroso ed è tutto pronto per infornare. Nella stanza si diffonde un profumo buonissimo e non possiamo far altro che onorare la tavola, gustando questo delizioso pane e delle focacce condite con olio e acciughe, accompagnate da ottimo formaggio e vino locale. Dopo pranzo visitiamo la masseria e ogni stanza, dal salone alla cucina, alle camere da letto, ci fa immaginare come possa essere trascorrere un soggiorno in questo paradiso! La sensazione che abbiamo? Quella di essere a casa. Ma ogni luogo diventa casa grazie a chi ci accoglie e in questa occasione i nostri ospiti lo hanno fatto con grande naturalezza, come se fossimo stati vecchi amici. Dopo aver scambiato quattro chiacchiere sedute nel salotto di casa ci salutiamo, con la promessa di rivederci.
In autunno, si sa, le giornate si accorciano ed è arrivato quindi il momento di rientrare a casa, anche se la nostra voglia di fare nuove conoscenze e scoprire nuove realtà non finisce mai!
Il nostro particolare ringraziamento per queste due giornate “on the road” va a Francesco che con la sua professionalità, preparazione e simpatia, ci ha fatto conoscere tante belle persone e realtà territoriali con le quali ci auguriamo di poter collaborare presto
Noi siamo pronte per una nuova esperienza….e tu?